L’adolescenza è quel periodo di vita che fa da ponte tra l’infanzia e la prima età adulta. Si tratta di un momento di vita nel quale si sperimentano grandi cambiamenti fisici, emotivi, cognitivi e relazionali. Non è raro che questo periodo trasformativo possa stimolare sia nell’adolescente che nei suoi familiari vari livelli di instabilità, insicurezze personali e relazioni difficoltose.
L’adolescenza coincide, di norma, ad una fase del ciclo vitale dei genitori in cui i vissuti dei singoli individui possono divergere molto.
- Se gli adolescenti sperimentano il fiorire del proprio sviluppo fisico ed il conseguente vigore, i loro genitori potrebbero iniziare ad avvertire il mitigarsi delle proprie forze fisiche.
- Mentre gli adolescenti si trovano in una fase di progettazione della propria vita, i loro genitori potrebbero trovarsi in una fase di verifica dei progetti fatti.
- Contestualmente al fatto che i figli adolescenti crescono e acquisiscono autonomia, i loro genitori sperimentano per la prima volta una perdita di potere nei loro riguardi.
- Inoltre, mentre l’adolescente fa i conti con i cambiamenti del suo corpo e della sua mente per cercare di capire che tipo di persona è e che adulto vuole diventare, alcuni genitori potrebbero assumere atteggiamenti adolescenziali (e addirittura concorrenziali) nei confronti dei figli.
La famiglia, nella sua interezza, sperimenta quindi sfide e compiti nuovi ai quali deve saper rispondere in modo costruttivo ed evolutivo.
QUALI SONO I COMPITI E LE DIFFICOLTÀ DI QUESTA FASE?
Nella fase adolescenziale dei figli anche la coppia genitoriale può entrare in crisi, per cui ne deriva la necessità di sapersi organizzare su nuovi assetti, intensificando la cura della propria relazione di coppia, salvaguardandone gli spazi di intimità.
I compiti e le difficoltà tipiche che la famiglia con i figli adolescenti incontra sono:
- La necessità dell’adolescente di costruire la propria identità e autonomia.
L’adolescente ha il naturale compito di rivedere e plasmare quei valori e quelle regole che gli sono stati trasmessi nell’infanzia, stabilendo quali mantenere e quali conformare alla sua identità. Questa è anche la fase in cui iniziare a definire/comprendere le proprie specificità, le proprie inclinazioni, i propri gusti, le proprie aspirazioni e, di rimando, iniziare a progettare la propria traiettoria esistenziale. I genitori devono supportare questi movimenti, vigilando ma non opprimendo.- Difficoltà:
Quello di definire la propria identità è intrinsecamente un compito ostico. Non è facile riuscire a capire la propria inclinazione, la propria vocazione, il proprio schema valoriale in tema di amicizia, famiglia, formazione e relazioni.
Sono richieste energia, esperienze e tempo anche in presenza dei migliori presupposti: familiari, economici e sociali.
Ricevere l’aiuto di uno specialista preparato nell’aiutare gli adolescenti ad individuarsi può in molti casi risultare estremamente utile.
- Difficoltà:
- Rinegoziazione della relazione tra la coppia genitoriale ed il figlio.
La coppia genitoriale, in modo graduale, deve accompagnare sapientemente l’adolescente verso la vita adulta e il mondo all’esterno della famiglia.
Il ruolo del genitore con i figli piccoli non è più funzionale in questa fase, risultando addirittura dannoso.
Diventa imperativo per i genitori il saper trovare la giusta distanza con l’adolescente, non rinunciando al proprio ruolo normativo, contenitivo ed affettivo. Questo compito richiede al genitore una costante adattabilità, flessibilità e la capacità di vedere le cose in prospettiva.- Difficoltà:
Gli studi degli Psicologi che si occupano delle famiglie con adolescenti considerati “problematici” sono colmi di genitori che tentano di mantenersi rigidamente ancorati alla vecchia modalità relazionale, quella che era stata valida nella fase precedente.
La mancanza di elasticità porta questi genitori ad imporre in modo rigido i propri valori e le proprie regole all’adolescente, trattandolo in modo più o meno esplicito come quel bambino che era nella fase precedente.
In altre situazioni i genitori si accorgono che le vecchie modalità relazionali non funzionano più e, non sapendo come organizzarsi, finiscono con l’abbandono del campo; ovvero si disinteressano del loro ruolo e lasciano l’adolescente a se stesso.
Ma nella realtà l’adolescente ha ora più che mai il bisogno di un confronto con il mondo adulto. Necessita del sostegno di adulti maturi ed affidabili per riuscire a definirsi e procedere verso la naturale e progressiva autonomia.
Sostanzialmente ci si può trovare di fronte a due polarità dello stile genitoriale: uno eccessivamente dominante ed uno eccessivamente lassista.
A volte capita questi stili si distribuiscano tra i due genitori, dove uno fa l’autoritario e l’altro fa il lassista o, come purtroppo capita di sentire, fa l’amico del figlio.
In altri scenari troviamo genitori, in preda alla confusione, che si alternano tra momenti di autoritarismo (“comando io e si fa come dico, senza discutere!“) e momenti di disimpegno (“fai come ti pare…“).
Chiedere aiuto ad uno Psicologo della famiglia è, soprattutto in questi casi, una scelta particolarmente saggia e intelligente.
- Difficoltà:
- Elaborare la crisi di mezza età.
Di norma l’adolescenza di un figlio coincide con il momento in cui i genitori devono saper fare i conti con il fatto che il proprio fisico si trovi sul tratto discendente della parabola della vita e che le loro possibilità di scelta stiano iniziando gradualmente a ridursi.- Difficoltà:
Ci sono genitori che innescano il tipico meccanismo di difesa della negazione, ignorando questi dati di realtà (es. il naturale invecchiamento) e mettendo in atto comportamenti poco funzionali.
Non di rado si assiste, in questa fase, ad agiti specifici dei genitori, come:- uscire dalla coppia genitoriale e trovare un diverso partner,
- cercare di apparire più giovani (allenamento, chirurgia estetica, ecc.),
- lavorare in modo ossessivo.
Questi ed altri comportamenti rendono i genitori meno presenti e meno supportivi in merito alle necessità dei figli adolescenti che, seppur diretti verso l’autonomia, hanno ancora molto bisogno di loro.
- Difficoltà:
- Continuare a salvaguardare lo spazio della coppia.
Con i figli in adolescenza i partner cominciano ad essere meno impegnati dalle cure genitoriali che erano necessarie sino a poco tempo prima, e questo spesso si traduce in più tempo libero. La coppia genitoriale si sta affacciando alle fasi successive, quelle in cui i figli lasceranno la casa d’origine e loro saranno più in là con gli anni.
Per affrontare queste fasi è imperativo che i partner ristabiliscano, qualora compromessa, la propria intimità di coppia.- Difficoltà:
La coppia genitoriale potrebbe investire eccessivamente il proprio tempo libero in attività al di fuori della diade. Possono esserci dei problemi relazionali pregressi, degli irrisolti, o del risentimento per questioni non affrontate.
Non affrontare questi temi, magari con l’aiuto di un professionista, potrebbe generare la tipica situazione dei due estranei sotto lo stesso tetto.
- Difficoltà:
- Occuparsi delle famiglie d’origine.
Di norma in questa fase i nonni hanno raggiunto la senescenza. I genitori di figli adolescenti si trovano quindi a metà tra due generazioni, dovendosi prendere cura di entrambe: da una parte i figli adolescenti, dall’altra i propri genitori che stanno invecchiando ed hanno nuove necessità.- Difficoltà:
Molto di frequente sussistono questioni irrisolte tra genitori e nonni. Gli irrisolti non facilitano il fluire delle cure tra le famiglie e i relativi sottosistemi.
In alcuni casi le difficoltà potrebbero derivare dal fatto che la coppia genitoriale non sia riuscita a svincolarsi del tutto dai propri genitori e abbia continuato a mantenere più un ruolo da figli che da adulti autonomi.
- Difficoltà:
Esplorare le fasi del ciclo vitale della famiglia
- La formazione della coppia
- La famiglia con bambini piccoli
- La famiglia con figli adolescenti <
- La famiglia con figli giovani adulti
- La famiglia con genitori anziani
Crediti immagine: senivpetro